Attacchi disgustosi


 

Adulti e vaccinati, ma non al Coronavirus

Bisogna fare chiarezza, perché qualcuno rispetto alla pandemia interpreta la prudenza del premier Conte come la volontà di penalizzare le imprese e gli italiani. Chiedo: si è mai visto un governo che vuole mandare in rovina i suoi cittadini (oltretutto elettori)? E allora perché leggere l’attenzione per la salute degli italiani come qualcosa assolutamente negativa che va combattuta? Flash mob, proteste, levate di scudi politici e imprenditoriali contro i ritardi nelle aperture generalizzate di fabbriche e negozi, contrapposizione di Regioni contro Stato. Insomma è sempre lo Stato ad essere considerato dall’italiano medio il grande nemico: nemico nonostante in 150 anni (tra monarchia, dittatura e repubblica) lo Stato abbia sempre tollerato corruzione, evasione e lavoro nero, ovvero il meccanismo che mantenendo in piedi il potere della classe dirigente, ha consentito a tante categorie sociali di arricchirsi e alle più povere di barcamenarsi evitando la miseria più nera…

Questa attuale guerra a chi al vertice (fosse anche Salvini, Meloni, Zingaretti o chiunque altro) fa del suo meglio- anche sbagliando ovviamente- per tutelare il popolo di cui per carica istituzionale è parzialmente responsabile, la trovo francamente disgustosa. Nessuno di noi vuole impoverirsi, o peggio morire di fame; ma il rischio di ammalarsi e diventare untori dei propri familiari, di amici o ignari passanti, è ancora troppo alto per volere con leggerezza che tutto torni come prima: come se nulla fosse, dal momento che gli strumenti di protezione oggi in nostro possesso non sono proprio capaci di dissuadere il Coronavirus dall’avvicinarsi a noi. Perché allora non essere tutti più collaborativi invece che tifare W il lavoro come se ci fosse una parte d’Italia che urla W la povertà?

 

Abbiamo buona memoria?

Gli scenari peggiori ipotizzati dagli epidemiologi immaginano ai primi di giugno fino a 155.000 persone in terapia intensiva negli ospedali italiani (a quel punto al collasso) se ci fosse una riapertura totale delle attività e dunque una promiscuità improvvisa di milioni di persone, migliaia delle quali sono positive al virus senza nemmeno saperlo, improvvisamente catapultate tutte fuori casa. Perché l’uso di mascherine guanti e distanza di un metro – ci dicono gli esperti- non ci assicura dal contagio. Ricorderemo tutti e sempre di togliere i guanti al lavoro dopo aver richiuso dietro di noi la porta del bagno e di cambiare i guanti prima di uscire dalla stessa porta (in alternativa lavarsi accuratamente le mani)? E tutte le volte che mangeremo una merendina avvicineremo alla bocca quei guanti che potrebbero aver toccato tasti- pulsanti-tavoli-maniglie-oggetti su cui qualche inconsapevole contagiato potrebbe aver fatto filtrare le famose goccioline dalla mascherina messa male o inadatta? E non ci toccheremo mai gli occhi o la bocca o ci gratteremo mai il naso in 8 ore di lavoro se non dopo esserci lavati per almeno 20 secondi le mani? Siamo davvero sicuri di tenere sempre a mente tutti questi accorgimenti o dopo i primi giorni diventeremo inevitabilmente fatalisti? E’ normale che accada, solo che il Coronavirus non ci farà sconti e se sarà in zona ci entrerà nelle mucose attraverso naso, o bocca, occhi, orecchie, genitali, ano.

E abbiamo presente che secondo alcuni studi il virus resta in sospensione nell’aria viaggiando ben oltre il fatidico metro, e che si diffonde meglio nell’aria in presenza di inquinamento?

Sono tra quelli che se non lavorano non guadagnano (niente pensione o cassintegrazione, per capirci) e da fine febbraio come quasi tutti gli italiani non lavoro, ma di fronte alla malaugurata ipotesi (difficile prevedere come evolverebbe il contagio) di ritrovarmi tra 2-3 o 4 settimane con i sintomi del soffocamento, o di finire in un’ambulanza che non sa dove scaricarmi perché gli ospedali sono di nuovo strapieni, o di sentirmi dire che è meglio che resti a casa da solo (a morire nel peggiore dei modi con i sintomi dell’annegamento), preferisco di gran lunga la prudenza delle autorità sanitarie e governative. Mi fa sentire più tutelato anche se so che pure scafandrato potrei beccare il virus al supermercato dopo giorni di rispettosa auto quarantena… Anzi la prudenza del governo la giudico perfino limitata.

 

Fate come volete…

Sbaglierò rispetto ai governatori che (sempre in antitesi col governo) prima pretendevano la massima apertura, poi la massima chiusura e ora di nuovo la massima apertura; ma così facendo mi pare rispondano prevalentemente alle pressioni dei loro elettori, che prima volevano non perdere il lavoro, poi si sono spaventati e ora giudicano che è urgente tornare in attività. Chi invece ha compiti istituzionali più alti ha prima di tutto la responsabilità della salute di un intero popolo. Oltretutto cittadini e lavoratori ammalati e che ammalano le loro famiglie non sono certo produttivi e si è visto quanto la paralisi degli ospedali provochi morti soprattutto tra chi non può accedere alle cure.

O preferite che Conte dica: Ma sì, fate un po’ come volete, andate pure a bere il caffè al bar, a farvi la ceretta e riapriamo anche gli stadi, tanto siete adulti e vaccinati…? Vaccinati anche sì, ma non al Coronavirus.

Video ambulanze in coda a Mosca

 

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