
Nelle Americhe del XXI secolo si distruggono i monumenti dei navigatori che svelarono agli europei l’esistenza di quel continente popolato da migliaia di anni dagli asiatici che evidentemente l’avevano scoperto prima di loro passando sulla terraferma dove oggi c’è lo Stretto di Bering. Mi piace allora riportare alla memoria questa targa che fotografai anni fa in Liguria a Noli, paesino di duemila anime in riva al Tirreno. Ricorda che il lontano 31 maggio 1476, 16 anni prima della scoperta dell’America, Cristoforo Colombo in quel porto si imbarcò su una flottiglia di cinque navi genovesi (tre galeazze, una baleniera e un holco) trasportando merci pregiate in Olanda per conto degli armatori Niccolò Spinola e Paolo Di Negro. Al tempo le navi da carico che navigavano Mediterraneo e coste atlantiche erano a rischio pirateria come oggi le petroliere in navigazione nel Golfo Persico: pirati che erano protetti dai diversi sovrani. Difatti il 13 agosto nel mare del Portogallo tra Gibilterra e Cabo San Vicente, il convoglio armato della Repubblica di Genova fu attaccato da 13 navi franco-portoghesi comandate dal pirata Guillaume de Casenove, detto Coulon il Vecchio, assoldato dal re di Francia.

La battaglia a colpi di colubrine, spingarde e bombarde, durò dieci interminabili ore durante le quali ci furono anche diversi arrembaggi. Al termine quattro navi corsare e tre genovesi colarono a picco (inclusi 500 soldati portoghesi che vestivano pesanti armature). Andò male anche al venticinquenne Cristoforo Colombo imbarcato per conto degli Spinola come agente commerciale esperto di navigazione: finì in mare e, aggrappato per sei ore ad un remo, si salvò grazie al fatto che era notte, arrivando a nuoto alla spiaggia portoghese di Lagos a circa 10 km dal luogo della battaglia. In seguito rimase in zona, tanto che tre anni dopo sull’isola di Porto Santo sposò Felipa Moniz Perestrello (madre portoghese, padre piacentino) e poi migrò in Spagna dando il via alla sua epopea.
Interessante .Mi chiedo se il mondo oggi sarebbe lo stesso se non ce l’avesse fatta…
Credo di no. Ipotizzando che fossero stati gli inglesi o gli olandesi invece di spagnoli e portoghesi a colonizzare l’America centro-meridionale, l’approccio sarebbe stato diverso e quindi le risposte locali differenti. Ma qui bisognerebbe interpellare antropologi, sociologi e storici…