
Immagini quotidiane da una cittadina di 28.000 abitanti, che ha tre squadre di calcio, un suo bel parco, i suoi hotel dove fino a pochi giorni fa si poteva alloggiare spendendo da 8 a 150 euro a notte.
E’ Bucha, cittadina di un paese libero, fino a 10 giorni fa. Nell’hinterland occidentale di Kiev. Oggi la temperatura minima è di zero gradi e la massima di 1, ma naturalmente non è il freddo a spaventare. Il video messo in rete il 2 marzo, ci mostra una piccola parte della quotidianità della sua gente che ancora fa fatica a capire cosa gli sta capitando e perché.

Ci sono le marmellate sul tavolo della cucina e oltre la finestra i carrarmati russi bruciati, i cani e i gatti sopravvissuti con gli anziani proprietari davanti alla loro casa che non c’è più, le auto bruciate e i condomini bombardati, la neve e le torte regalate dal pasticcere che quello sa fare e quello continua a donare a chi ha fame. Insomma, una giornata come tante altre, il regalo per chi è lasciato ancora in vita dall’esercito di un paese che definisce queste persone nostri fratelli.