
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo aver parlato stamattina col Papa, è intervenuto in videoconferenza al Parlamento italiano dov’erano presenti deputati e senatori e ad essi e al popolo italiano si è rivolto ringraziando per il sostegno alla nazione e l’aiuto offerto ai profughi. Il discorso però l’ha aperto con un paragone: Mariupol aveva 500.000 abitanti, come Genova. Immaginate Genova rasa al suolo e bruciata, con tutti i suoi cittadini che cercano scampo. Ha poi ricordato i nazisti e le loro stragi e di come i russi abbiano minato perfino i porti rendendoli impraticabili e impedendo così all’Ucraina – granaio d’Europa di esportare i suoi beni che comunque non è possibile coltivare sotto le bombe. Ciò porterà presto alla fame molti paesi poveri e dovrete fare i conti con molti nuovi profughi che arriveranno dal mare. Servono altre sanzioni alla Russia, ha chiesto Zelensky, per far sì che Putin cerchi la pace e non invii altre milizie e altri riservisti contro il popolo ucraino. Sostenete l’embargo contro le navi russe che entrano nei porti italiani e non fate eccezioni nelle sanzioni per nessuna banca russa.
In Italia è nato il primo bambino figlio di una madre fuggita dalla guerra – ha concluso il presidente ucraino – Li aspettiamo tutti quando torneranno in un’Ucraina di pace. Gli ucraini ricorderanno sempre il vostro cuore e la vostra forza per fermare un uomo solo che sta facendo tutto questo. Gloria all’Ucraina e grazie.
Gli ha risposto il presidente del Consiglio Mario Draghi: L’Italia ha ammirato fin dall’inizio della guerra il coraggio, il patriottismo suo e dei cittadini ucraini… L’arroganza del governo russo si è scontrata con la forza del popolo ucraino che impone sforzi grandissimi all’esercito invasore…La resistenza su cui si abbatte la ferocia del presidente Putin è eroica. L’Ucraina difende la nostra sicurezza e i nostri diritti costituiti nel dopoguerra… Enorme solidarietà degli italiani… L’accoglienza è l’orgoglio del nostro paese. Davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte e per questo governo e parlamento sono al fianco dell’Ucraina rispondendo alla richiesta di assistenza e di difesa per la quale siamo disposti a fare di più.
Ricordando che da prima del conflitto 236.000 ucraini già abitano in Italia e se ne sono aggiunti ora 60.000, Draghi ha parlato della Russia che non è riuscita a dividere l’Unione Europea; delle sanzioni italiane che sul territorio nazionale hanno congelato beni russi per 800 milioni di euro e dell’impegno a rendere l’Italia autonoma dalla dipendenza energetica russa in tempi molto rapidi. L’integrazione europea prevede una procedura lunga, ha detto, ma l’Italia sarà al fianco dell’Ucraina in questo processo Perché l’Italia vuole l’Ucraina nell’UE. Dobbiamo rispondere con aiuti anche militari alla resistenza – ha concluso Draghi – Perché l’Ucraina ha diritto di essere sicura, libera e democratica. Il governo, il parlamento e tutti i cittadini sono con voi.