
L’hanno chiamato il governo dei migliori e si sa che squadra vincente non si cambia. Non si cambia, ma si può sempre suicidare (in massa o quasi). E questo è successo. L’esperienza della vita insegna che tanto più ti osannano, tanto più forte sarà la spinta che ti verrà data per cadere dal piedistallo dove ti hanno issato. E’ una triste legge di questo strano mondo (non solo della politica) dove contano molto le apparenze e le parole, ma poco i fatti; e dove troppi indossano costantemente una maschera per dire sempre ciò che il loro uditorio vuol sentire. Salvo poi fare esattamente il proprio tornaconto personale.
Abbiamo sentito per mesi dire che Draghi è il non plus ultra tra le personalità italiane in grado di salvare il paese? E poi sono bastate delle sue osservazioni reali perché tre forze politiche si sentissero offese al punto da buttarlo giù dalla rupe Tarpea come fosse un premier imperfetto e riuscito male.
Abbiamo sentito per mesi dire da destra e sinistra che questo governo di quasi tutti i partiti doveva resistere fino alla fine legislatura per il bene degli italiani, per fare le cose che gli italiani aspettano, per far arrivare i 40 miliardi di euro dall’Europa e perché ce lo chiede l’Europa: e sono bastate poche frasi sferzanti di Draghi per convincere una parte significativa di quel governo ad abbandonare il suo leader tanto osannato. Qualcuno si è sentito offeso dalle sue parole. Una scusa un po’ misera per giustificare gli interessi elettorali di partito. Anche il presidente Napolitano al secondo mandato prese a scudisciate il Parlamento che, mentre veniva sferzato lo applaudiva con insistenza; ma possono le logiche elettorali di partito sconfessare i valori che fino al giorno prima venivano con forza sbandierati? Evidentemente possono. E allora se siamo popolo bue, torniamo a dare fiducia a questa classe politica (almeno a quella che ha provocato lo sconquasso)… Molti invocano lo sciopero delle urne, ma bisogna pensarci bene perché è vero che c’è poco da fidarsi, ma qualcuno deve pur governare questo imprevedibile paese! Non sarà più il governo dei migliori, vediamo se quello dei peggiori andrà meglio…