
Questa volta Mosca non ha mentito parlando di un referendum trasparente (nel Donbass ucraino). Più trasparente di quello che si è appena svolto non potrebbe essere. Ecco perché: 1) le urne sono in plexiglass trasparente; 2) la scheda elettorale non è piegata più volte su se stessa per impedire (come avviene da noi) che qualcuno possa sbirciare cosa abbiamo votato abbinando il voto all’elettore), ma è imbucata a foglio aperto con il voto assolutamente in vista tranne per chi sceglie di piegarla indicando così il desiderio di segretezza che potrebbe far pensare a un voto contrario a quello voluto dal regime russo; 3) a quanto pare i cittadini hanno ricevuto “inviti” personali ad esprimersi per l’annessione.