Assedio. Bara d’acciaio di 11 kmq


L’acciaieria Azovstal di Mariupol

L’assedio è antico quanto la guerra. Per lo meno le fonti archeologiche associano il primo assedio conosciuto alla prima battaglia di cui abbiamo traccia, avvenuti entrambi attorno al 3.500 avanti Cristo nella piccola città fortificata di Hamoukar nell’odierna Siria nordorientale al confine con l’Iraq. Nessun testo scritto, ma solo i segni degli incendi e delle distruzioni testimoniano quanto avvenne 5.500 anni fa quando l’insediamento sede di una prospera industria di manufatti in ossidiana (pietra lavica) fu attaccato da un popolo nomade che lo rase al suolo con il lancio di migliaia di proiettili – palle d’argilla compressa del diametro fino a 10 cm – scagliati con forza contro gli assediati. In un solo edificio (forse la sede amministrativa) furono trovati oltre mille di questi proiettili. Proiettili contro le persone e frecce di pece infuocata contro gli edifici di fango pressato ebbero la meglio sul possente apparato difensivo costituito da un muro spesso tre metri e mezzo che circondava l’abitato che aveva un’area di 160.000 metri quadrati.

Alcuni dei proiettili di 5.500 anni fa rinvenuti ad Hamoukar

Nell’Ucraina del XXI secolo la Russia, dopo aver fatto terra bruciata in Siria e Cecenia, sperimenta lo stesso tipo di guerra arcaica. Lancia i suoi proiettili incendiari e assedia. Ora è la volta dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, una superficie di 11 milioni di metri quadrati (poco meno di un decimo dell’intera città) con un migliaio o forse più di soldati ucraini e loro familiari (bambini, vecchi, donne e feriti) asserragliati nei sotterranei realizzati dall’Unione Sovietica.

Masada. Ricostruzione della città- fortezza ebraica com’era nell’anno 73

Per evitare perdite cercando di stanare il Battaglione Azov – che poi sarebbe il motivo ufficiale della “denazificazione” russa dell’UcrainaPutin dice che da lì non deve entrare o uscire una mosca e quindi ricorre allo stratagemma più antico: l’assedio. Ovvero prendere per fame chi non si arrende per non andare incontro alla morte o alla tortura o comunque a una pesante deportazione in Siberia. I russi probabilmente continueranno a bombardare l’installazione; altrettanto probabilmente nei prossimi giorni qualcuno ne uscirà con la bandiera bianca. Ma c’è anche un altro spettro che potrebbe far assomigliare questo assedio moderno ad uno durato oltre quattro settimane e risalente a 1949 anni fa: quello della città di Masada in Giudea: nell’anno 73 quando i legionari di Roma raggiunsero la fortezza sul monte, vi trovarono 960 cadaveri pugnalati. Erano i Sicarii, terroristi ante litteram del partito ebraico degli Zeloti votati all’omicidio e acerrimi nemici di chi collaborava con i Romani. Certi che gli assedianti non avrebbero risparmiato le loro vite, i Sicarii convinsero la popolazione superstite a scegliere la morte che inizialmente si verificò nell’interno di ogni famiglia per mano degli stessi componenti e alla fine furono estratti a sorte 10 uomini col compito di sgozzare gli ultimi. Ne sopravvissero solo 7, due donne e 5 bambini.

L’acciaieria di Mariupol, la più grande d’Europa, risale al 1930 e ha funzionato dal 1933 al 1941, riprendendo nel 1943 dopo la conquista nazista. E’ proprietà di una società privata ucraina e, prima della distruzione russa, vi lavoravano 30.000 persone che producevano il coke, fondevano l’acciaio e producevano laminati, rotaie, travi e profilati di alta qualità. Fino al 2021 Azovstal produceva annualmente fino a 5,7 milioni di tonnellate di ghisa all’anno, 5,3 milioni di tonnellate di acciaio per convertitori e 4,7 di laminati finiti. Ora è una gigantesca bara metallica.

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