I nostri aiuti militari a Kiev


Carro armato americano sul fronte italiano nella seconda guerra mondiale

Senza il solido aiuto degli alleati che sulla penisola inviarono truppe e mezzi (americani, britannici, canadesi, indiani, australiani, neozelandesi, francesi, ecc..) quanto ci avrebbe messo l’Italia a divenire un paese democratico? E senza quell’impegno unito a quello dei sovietici, come sarebbe diventata e come sarebbe oggi l’Europa? Una colonia tedesca – forse per molti anni. Difficile, anche per un pacifista convinto, pensare con onestà intellettuale che la nonviolenza gandhiana o le sole ammonizioni della diplomazia internazionale o anche il boicottaggio economico, possano fermare un esercito invasore com’è stato quello nazista, com’è oggi quello russo o qualsiasi altro della storia. 

A sostegno dell’Ucraina la coalizione occidentale non invia soldati, ma armamenti per la difesa e il contrattacco di un paese bombardato da un anno e mezzo dalla Federazione Russa che ne occupa una parte. Molti europei chiedono di troncare l’aiuto militare a Kiev: ma cosa sarebbe successo, dopo il 1941, se Stati Uniti e Gran Bretagna, Canada, Urss e altri avessero detto smettiamo di aiutare gli Stati europei occupati dai nazisti? Quanto diversi sarebbero stati (forse ancora oggi) il nostro paese e l’Europa?

Un no avrebbe fermato Hitler?

La guerra è la peggiore espressione di cui è capace il genere umano. Per questo va impedito a un paese di invaderne un altro: ma le sole parole non bastano e, visto che l’Onu non viene rifondata per abolire il diritto di veto delle grandi potenze, di percorribile pare esserci purtroppo solo la strada dell’armamento di Kiev. Immaginiamo la reazione di Hitler, se chi intendeva fermarlo gli avesse detto: Quello che fai è profondamente sbagliato e per questo ti isoliamo commercialmente, ma nulla di più perché dobbiamo pensare a noi stessi

Dopo di che è verissimo che gli Stati Uniti nel ‘900 non hanno mai smesso di provocare colpi di stato e di intraprendere guerre e occupazioni (dalla Corea al Vietnam, dall’Iraq all’Afghanistan) traendo beneficio economico dalla produzione di armi e dalla ricostruzione di ciò che distruggevano, e infatti vanno condannati pure loro; ma oggi siamo di fronte alla guerra in Ucraina e il comportamento passato degli Usa non ci esime dal censurare Putin per quanto ha scatenato in Ucraina né dal solidarizzare col paese attaccato e occupato.

Gandhi geniale, ma non era guerra

Bisogna sempre mettersi nei panni degli altri. Immaginiamo un’Italia fuori dalla Nato, con l’Austria tornata potente, che rivendica militarmente ciò che nell’Ottocento era suo (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige), o se lo facesse una grande potenza atomica (una a piacere) bombardando la penisola da terra, dal mare e dal cielo… Noi diremmo forse: Prendete quel che volete!, o difenderemmo la nostra libertà e il nostro paese? Gandhi riuscì a cacciare gli inglesi perché non esibì la nonviolenza sul campo di una battaglia che non c’era, ma nella quotidianità di un’occupazione coloniale durata 89 anni. Perché se incrociare le braccia per non aiutare l’occupante gli rende la vita impossibile, farlo di fronte al nemico che avanza in battaglia significa arrendersi.

Tutti (o quasi) sono per la pace, ma in assenza di un credibile ed equo piano di pace e di un cessate il fuoco, è ben difficile che l’avanzata russa si arresti. Tornando all’esempio nazista (storia reale) è davvero pensabile che un esercito di conquista se ne torni a casa quando l’avversario si arrende? O i pacifisti auspicano che l’Ucraina si consegni alla Russia? Capitasse a noi, vivremmo a cuor leggero il passaggio dalla democrazia alla fine della libertà o chiederemmo aiuto ai paesi amici?

Cos’ha detto Putin il 9 maggio 2023

Nel suo breve discorso del 9 maggio alla parata militare che in Piazza Rossa ricorda la vittoriosa fine della seconda guerra mondiale, Vladimir Putin ha detto tra l’altro: E’ in corso una vera e propria guerra.

Sembrava parlare di sé quando citava Chi oggi, come i nazisti, coltiva il culto del nazismo e della violenza ha l’obiettivo di dividere in due il nostro paese rompendo il diritto internazionale. Queste ambizioni non possono che finire in tragedia.  

E poi: In Ucraina un colpo di stato ha dato origine a un governo di delinquenti. Siamo orgogliosi di chi, sotto il fuoco nemico, ci difende. Difendete la Russia! Tutto il paese è unito intorno a voi per sostenervi.

E ha chiuso dicendo: Nel mondo non c’è nulla di superiore al nostro amore per la Russia. Urrah!

Russia, repubblica semi presidenziale

Grande rispetto per i pacifisti puri, ma vedo in campo anche frange diverse: anti- americani che in cuor loro sono più nemici di Washington che di Putin; esponenti di destra che ammirano l’esperienza putiniana e poi nostalgici filo comunisti che in Putin vedono l’erede della CCCP.  

In Italia si comincia a parlare di passaggio al presidenzialismo. Fa un certo che considerare che  quella russa non è una repubblica presidenziale, ma solo semi presidenziale e federale.   

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